Il ministro del Santuario insegna all'uomo la strada della giustizia religiosa, il mero ragionatore che ricerca i mezzi della felicità costanti in ogni luogo e tempo, e comuni anche agli uomini viventi sotto false religioni può guidare gli uomini assai vicini al Santuario istesso partendo ancora dai più meccanici principj, perchè una verità non può smentire un'altra verità e da più principj fisici o morali purchè sien veri concatenando una verità all'altra si può giugnere alla stessa dimostrazione.
Mi si conceda che la fuga del dolore e l'amore del piacere sia una legge universale e sempre obbedita dagli esseri sensibili, ne verrà da questo principio che l'uomo sceglier deve per essenza la somma minore dei dolori e la maggiore somma dei piaceri. Una beatitudine eterna e infinita è maggiore di qualunque bene finito: una infelicità eterna e infinita è maggiore di qualunque dolore finito. Da ciò ne deriva che l'uomo non deve mai cercare i piaceri che sono vietati dalla Legge Divina nè ricusare i dolori che la Legge Divina ci obbliga di sopportare. Come avviene dunque che gli uomini facciano l'errore di calcolo di preferire il meno al più? Perchè le sensazioni degli oggetti presenti agiscono quasi sole sull'animo, e la riflessione, alla quale pochi uomini si addestrano, non pone di contro se non pallidi e scoloriti contrasti: quindi si compra sovente un piacer attuale a prezzo d'un dispiacere molto maggiore a venire. Quanto adunque l'uomo sarà più illuminato, tanto più saprà antivedere e contrapporre agli oggetti presenti i lontani, ed accostandosi alla esattezza del calcolo, preferire la maggior somma de' piaceri e la minore de' dolori; quindi quanto più si accosta l'uomo alla perfezione del ragionamento tanto più sarà nella strada della giustizia religiosa e si terrà lontano dai rimorsi.
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