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      Bastano cinque o sei di tali uomini che nascano uno dopo l'altro per condurre alla somma perfezione una scienza, e questo edificio lo innalza ciascuno nel silenzio della solitudine non attraversato dalle opinioni o dalle rivalità di alcun uomo, fatto che sia poi il risultato si mostra a più uomini, e molti anche di coloro i quali non avrebbero avuto forza e ardire per portare nuovi materiali ad innalzare l'edificio, ne hanno per esaminarlo e salirvi. Ma negli oggetti che risguardano gl'interessi pubblici, l'uomo che sarebbe capace d'innalzarsi, viene o escluso o contrastato, ammeno che quest'uomo non sia nato sul trono; perciò i regolamenti politici essendo l'opera di più uomini sono come le strade delle grandi città fatte in origine più a caso che a disegno, e i sistemi sono tanto capricciosi e irregolari quanto la pianta d'una città, perchè sì questi, che quelle nascono dal risultato dei comodi che ciascun privato ha cercato di ottenere, e non dal disegno d'un Architetto che avesse in mira un tutt'insieme, il comodo, la facilità, e l'eleganza. Le opere d'un uomo che agisca da se possono essere un tutt'insieme, e talvolta prodigiose e sublimi le opere concertate da molti uomini insieme, che a forze eguali si uniscono sempre, saranno difettose e incongruenti. Di tante Accademie di Scienze che ha l'Europa nessuna ha formato col suo concorso un Galileo o un Newton. Nessuna accademia di Pittura ha formato un Rafaello, un Coreggio, un Tiziano. Nessuna accademia di Poesia ha formato un Tasso, o un Ariosto.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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