Dirò adunque che l'abbondanza assoluta non è un elemento del prezzo, ma lo è l'abbondanza apparente. Il prezzo precisamente cresce (tutto il resto uguale), colla rarità della cosa che si ricerca.
Il prezzo delle cose vien formato da due principi riuniti, bisogno, e rarità; ossia, quanta più sono forti questi due principj riuniti, tanto più s'innalza il prezzo delle cose; e vicendevolmente quanto più s'accresce l'abbondanza d'una merce, o se ne scema il bisogno, sempre anderà diminuendosi il di lei prezzo, e riuscendo a miglior mercato.
Riflettasi che quando si parla di mercato, ossia di permutazione di una cosa coll'altra col nome di bisogno, non s'intende già un sinonimo del desiderio, ma s'intende unicamente la preferenza che si dà alla merce che si ricerca, in paragone della merce che si vuol cedere. Dunque bisogno significherà l'eccesso della stima che si fa della merce che si desidera, in paragone di quella che si vuol cedere. Mi spiegherò. Qual idea ci dà questa parola bisogno esaminata come un elemento dei prezzo? Io possedo del denaro e ho desiderio d'acquistare una merce: se io ho poco desiderio dì conservare il denaro che possedo, allora dico che ho molto bisogno di quella merce che desidero di acquistare: per lo contrario se avrò tanto desiderio di possedere quella merce quanto di conservare il denaro, allora dico che i due opposti desiderj si elidono e il bisogno influente nel prezzo sarà nullo, perché realmente io non farò offerta alcuna. Saranno mille i desiderj d'un avaro per mille oggetti di lusso, ma egli ha un preponderante desiderio per conservare il denaro e non offrirà mai alcun prezzo per quegli oggetti.
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