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      Non influisce adunque nel prezzo se non l'eccesso della stima della merce desiderata in paragone di quella merce che si vuol cedere, e quest'eccesso, questà quantità, chiamasi bisogno. Da ciò ne deriva che in quel paese, in cui la merce universale si accresca in grande abbondanza, se il bisogno delle merci particolari non si accresca proporzionatamente, essa verrà a riuscire per conseguenza di minor pregio nella estimazione comune, e converrà cederne quantità maggiore per ogni merce particolare, Suppongansi due paesi isolati e che non abbiano alcuna relazione estema: sieno questi abitati da pari numero d'uomini in pari circostanze di estensione, clima, leggi, governo, e costumi: In uno di questi la somma totale della merce universale circolante sia il doppio dell'altro; dico che i prezzi delle cose vendibili faranno il doppio presso il paese che ha doppia quantità di denaro circolante. Acciocchè i prezzi diventino eguali in que' due Stati conviene che i bisogni e le consumazioni si raddoppino nel paese che ha doppia merce universale, poichè accrescendosi le compre in uno Stato tendono proporzionatamente ad accrescersi i venditori e i riproduttori come ora dirò, onde sarebbero allora nella medesima proporzione le ricerche e le offerte ne' due immaginati paesi. L'effetto appunto della merce universale, che entri in uno Stato per effetto d'industria, gradatamente e ripartita su molti, si è di accrescere sempre più le voglie per le merci particolari; ne verrà quindi, che quanto la merce universale sarà meno ammassata, e più suddivisa in molti, tanto più conserverà di valore, e meno alzerà il prezzo delle merci particolari.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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