La quantità che si esibisce e si cerca da ciascun venditore e compratore non è sempre la stessa, nè ha l'istesso momento di forza a mutare il prezzo un compratore che cerca uno, che un compratore che cerca dieci. Ciò nondimeno dieci compratori contemporanei accresceranno più il prezzo che un compratore solo che si affacci ad acquistare tutta la merce che cercherebbero i dieci; e ciò per le ragioni già dette. Sono adunque così prossimamente vere queste proporzioni che praticamente si troveranno sempre conformi al fatto.
Se il Commercio adunque da nazione a nazione ha in se inerente il trasporto delle merci; se questo trasporto è cagionato dall'utile; se questo dipende dalla sola diversità del prezzo; se questo. prezzo è constituito dal paragone fra il numero de' compratori e il numero de' venditori, ne verrà per conseguenza che una nazione tanto più troverà sfogo all'eccedente delle sue merci presso gli esteri, quanto più sarà grande il numero de' venditori di essa merce presso di lei, e piccolo il numero de' venditori presso la nazione a cui deve trasmetterla, e vicendevolmente piccolo il numero de' compratori interni, e grande il numero de' compratori esteri. Così una nazione tanto meno riceverà di merci dagli esteri quanto più venditori ne avrà, e meno compratori internamente, e quanto meno venditori e più compratori ve ne saranno ne' paesi stranieri.
La concatenazione di queste conseguenze è semplice e facile, per quanto mi pare. Non si trasporterebbe alcuna merce costantemente da luogo a luogo se dove ella si vende il prezzo non fosse tanto più caro che ricompensasse le spese del trasporto, i tributi delle dogane, i rischi del deperimento; l'interesse del capitale, e di più un guadagno al mercante.
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Commercio
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