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      Questi usi sussistono in varj Stati. La maggior parte degli uomini viene sedotta coll'aspetto d'una politica speculativa, la quale come la scuola sofistica fa abbellire questi ordigni constringenti, e rappresentarli come salutari allo stato, e con una virtuosa ma sorpresa decisione, e anticipato giudizio le fa abbracciare.
      Esaminiamo gli effetti di simili prescrizioni. Supponiamo che il prezzo comune della merce realmente sia 12. lire, cosicchè se la contrattazione fosse libera, nel mercato comunemente si venderebbe la merce a lire 12. La legge comanda che il prezzo sia 11. Ecco sconvolto tutto l'ordine delle cose; il prezzo non è più in ragione diretta de' compratori, e inversa de' venditori. Il prezzo non è più il grado d'opinione che danno gli uomini alla merce. Il prezzo è divenuto un atto arbitrario della legge, il quale fa torto al venditore, e conseguentemente tende a diminuire il numero di essi. Quali effetti ne accaderanno? I venditori scemeranno; i venditori si conformeranno il meno che si può alla legge, quindi, di quella merce se ne trasmetterà agli esteri anche di più del superfluo; si cercherà di falsificare la merce, e frammischiarvi materie di minor valore; si cercherà di frodare il peso, e la misura; e gli esecutori della legge potranno bensì ansanti, in moto, e guerra continua sacrificare alcune vittime ree di un delitto arbitrariamente creato, senza che cessi perciò il disordine, o l'abbondanza pubblica regni mai; poichè una legge che abbia contro di se la natura, e l'interesse di molti non può mai essere costantemente, e placidamente osservata, nè portare fauste conseguenze alla Città.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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