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      Ma nella felicità dei tempi presenti dopo i progressi che la filosofia ha fatto in ogni parte del sapere, colla dolcezza e umanità degli attuali governi, questi oggetti fortunatamente non trovansi, fuori che nella speculazione. È però cosa degna da osservarsi che ogni passo superfluo che dal legislatore si faccia in limitazione delle azioni degli uomini è una reale diminuzione di attività nel corpo politico tendente direttamente a scemare l'annua riproduzione.
     
     
     
      §. XIII.
      Del valore del denaro, e influenza, che ha sull'industria.
     
      Abbiamo osservato come il prezzo delle merci è in ragione diretta de' compratori e inversa. de' venditori. Osserviamo presentemente come debba misurarsi il prezzo del denaro. Se il Commercio altro non e che la permutazione d'una cosa coll'altra, e se l'abbondanza delle ricerche, e la scarsezza delle offerte formano il prezzo, ne verrà in conseguenza che il prezzo della merce universale sarà in ragione inversa de' compratori, e diretta de' venditori, conseguenza che scaturisce immediatamente da' principj e dalle definizioni che si son date, poichè i venditori sono al denaro quello che i compratori sono alle merci, onde quanto più compratori vi saranno di ogni merce particolare, tutto il resto uguale, tanto meno avrà prezzo il denaro; e quanto più venditori si troveranno di merci particolari, in parità pure di circostanze, tanto più il denaro sarà apprezzato. L'abbondanza adunque della merce universale esclude direttamente l'abbondanza di tutte le merci particolari, e quanto è da temersi la penuria delle merci particolari in uno stato, altrettanto lo è la troppa abbondanza, della merce universale.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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