Si bonificherà adunque l'agricoltura, si accresceranno le manifatture, le offerte del denaro si moltiplicheranno, e le ricerche diminuiranno a misura che un paese più ne avrà in circolazione. L'interesse dunque del denaro ivi si ribasserà; poichè l'interesse è sempre in ragion diretta delle ricerche, e inversa delle offerte, essendo le ricerche al denaro quello che i compratori alle altre merci come le offerte quello che i venditori, e l'interesse essendo quello che nelle merci è il prezzo. L'abbondanza adunque universale del denaro porta con se per necessaria conseguenza il ribasso degl'interessi, e i molti possessori del denaro non trovando più la stessa rendita col darlo a mutuo si rivolgeranno a fare acquisto di fondi stabili, ovvero lo impiegheranno nelle manifatture. Prima conseguenza adunque che nasce dal ribassarsi gl'interessi del denaro si è di veder accresciuto il prezzo de' fondi di terra, e di veder data una nuova spinta alle manifatture. Dico cresciuto il prezzo dei fondi di terra, perchè saranno accresciuti i compratori, e non sarà accresciuto il numero de' venditori. La spinta data alle manifatture tenderà ad accrescere il numero de' venditori, e a favorire così l'abbondanza pubblica.
Sembra che il maggior prezzo a cui si comperano le terre dovrebbe far accrescere il prezzo de' prodotti delle terre medesime, perchè il prodotto di esse è il frutto del capitale impiegato nell'acquisto. Ma comunemente si vedrà accadere all'opposto, cioè che diminuendosi gl'interessi del denaro s'accrescerà bensì il prezzo delle terre, ma non s'accrescerà il prezzo delle derrate, perchè il prezzo delle terre accresciuto non fa diminuire i venditori, nè accrescere i compratori delle derrate medesime, anzi accrescendosi il numero de' compratori delle terre, esse verranno divise sopra un maggior numero di proprietarj, ed ecco accresciuto il numero de' venditori delle derrate.
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