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      Non pretendo io con ciò di dire che convenga giammai di fare alcuna legge vincolante o tassativa, per cui l'interesse del denaro venga fissato ad un livello. Quest'interesse, come si è detto, è in ragione diretta de' ricercanti, e inversa degli offerenti, siccome il prezzo lo è del numero de' compratori diviso per questo de' venditori. Sì l'uno che l'altro sono un effetto fisico, il quale non può mai esser discorde, nè sproporzionato alle cagioni che lo producono. Per le ragioni adunque dette disopra, per le quali non possono innocuamente i magistrati comandare il prezzo delle merci particolari, nemmeno potrebbero comandare il limite dell'interesse del denaro senza esporre la legge ad essere delusa, come sempre lo sarà qualunque legge che abbia luttuanti contro di se gl'nteressi di molta parte di Cittadini, l'azione de' quali benchè minima, presa ne' suoi elementi, produce però sempre sicuramente l'effetto quando molti e molti piccoli elementi conspirano a un dato fine. Essendo che, per poco che c'interniamo nell'esame, si scuopre questa verità, che la costanza e solidità d'ogni civile instituto presso di ogni nazione sempre in fatti si decide dalla pluralità dei suffragj, qualunque sia la costituzione sotto di cui vive; con questa sola diversità che nella Democrazia sono palesi, e negli altri governi sono più lenti, taciti, e occulti, ma non perciò sono meno attivi in effetto per decidere di ogni stabile sistema.
     
     
      §. XV.
      Mezzi per fare che gl'Interessi del denaro si ribassino
     
      Come adunque potrà un governo ribassare gl'interessi del denaro operando su chi deve riceverlo?


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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