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      In ogni nazione vigono dei debiti pubblici, vi sono dei banchi, dai quali coloro che presteranno il denaro allo Stato ricevono l'annuo frutto. L'esperienza ha fatto vedere quanto provida sia l'operazione di ribassare gl'interessi di questi banchi, non solo per alleggerire i pesi del pubblico erario, ma altresì per livellare a un più basso prezzo indirettamente tutti gl'imprestiti della nazione.
      È inutile ch'o qui soggiunga questo che la giustizia la più evidente suggerisce alla mente di ciascuno, cioè, dovere lo Stato avere in pronto una somma per offerire contemporaneamente ai creditori il rimborso del loro capitale, quando non si contentino del più basso interesse, il quale giustamente devesi ottenere da una spontanea adesione del creditore. Guai se una momentanea utilità prevalga sopra i veri interessi dello Stato! Guai se la fede pubblica s'oscuri! L'interesse dello Stato diventerà divergente dall'interesse di ogni privato. La sola simulazione coprirà l'indifferenza con cui ogni uomo rimirerà l'unione, di cui è parte; i principj morali si annienteranno, la nazione cadrà nella corruzione, stato peggiore assai dell'originaria vita selvaggia, tutto andrà deperendo, e alla prima urgenza, in cui la pubblica sicurezza esigerà il soccorso, si cercherà inutilmente. Ne' secoli passati se ne videro gli esempj in molti luoghi d'Europa, ed alle miserie d'allora siam debitori d'essersi illuminata generalmente la politica degli Stati, ed essersi universalmente riconosciuto che la fiducia, e la sicurezza nel pubblico erario sono il Patrimonio più ricco ed inesausto di ogni Sovrano.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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