Quando il contratto si fa da un nazionale, a un estero, si chiama commercio esterno, se il nazionale è venditore è commercio utile, se è compratore è commercio dannoso. Quando il contratto si fa da due nazionali questo chiamasi commercio interno ossia circolazione. La circolazione è la somma totale de' contratti interni. Conosciuta che siasi chiaramente l'indole della circolazione, come ella s'accresca per l'accresciuta massa del denaro acquistato per industria, come ella tenda a ribassare i prezzi delle cose: conosciuta che sia intimamente la natura della circolazione, effetto dell'accresciuta massa del denaro acquistato per l'industria, si conoscerà che il vedersi accresciuti i prezzi de' viveri in una nazione, non è prova che ivi s'aumenti la ricchezza; anzi può questo accadere, o perchè scemandosi il denaro, in maggior proporzione siasi rallentata la circolazione, e dividendosi l'utile del venditore sopra un minor numero di contratti ciascuno di essi debba aver prezzo maggiore, ovvero perchè diminuiscasi il numero de' venditori, o perchè si vada scemando l'industria, e l'annua riproduzione si restringa. In fatti noi vediamo ai nostri tempi che non solamente per tutta l'Italia si ascoltano le querele sul prezzo eccessivo del vitto, ma per la Francia, per l'Inghilterra, e generalmente per tutta l'Europa; dal che si vede, che se una provincia d'Europa prova questo eccessivo prezzo non può da ciò desumersi, ch'ella vinca sulle altre, nel che consiste la ricchezza considerata come un elemento della prosperità e forza dello Stato.
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