Pagina (223/308)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non si vedono talvolta se non delle medaglie grandi d'argento e per lo più posteriori alla scoperta d'America. Al tempo dell'Imperatore Carlo V. e più ancora dopo di lui si introdusse l'uso delle grandi monete d'argento.
      Molte nazioni europee usano di avere qualche parte di moneta in rame, la quale serve per il più minuto Commercio de' Cittadini. Se la legge monetaria dichiarerà il valor delle monete con giusto calcolo in quella proporzione medesima con cui ogni pezzo independentemente dall'impronto verrebbe stimato nella pubblica contrattazione, non avrà da temere nè il trasporto del denaro fuori dello Stato, nè l'introduzione del denaro estero, perchè nessun negoziante si addosserà mai le spese del trasporto senza necessità, e senza utile. Se per necessità di saldo di un debito; la legge che lo proibisce comanderebbe una mancanza di fede in discredito della nazione: se per utilità; ciò non potrebbe essere che un accrescimento di denaro nello Stato a spese d'una nazione meno accorta che avesse arbitrariamente voluto tassare i metalli.
      Per ischiarire sempre più questi principj bisogna riflettere che, siccome più volte si è detto, in ogni Stato si deve considerare l'annua consumazione, e la riproduzione annua. Se l'eccedente delle annue nostre produzioni non sia eguale al valore delle merci, e generi che riceviamo dal di fuori, converrà necessariamente che esca della merce universale per saldar le partite colle altre nazioni, e la proibizione all'uscita del denaro sarebbe un voler togliere l'effetto lasciando sussistere la cagione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





America Imperatore Carlo V Commercio Cittadini Stato Stato Stato