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      Lo spoglio dei libri delle dogane adunque non basta per certificare questa importante cognizione.
      Se però questo spoglio non ci somministra tanto, è non ostante sempre utilissimo il farlo. Vi vuole della chiarezza d'idee per immaginare un metodo per cui procedere giustificatamente in un conteggio formato da sì gran numero di elementi, e dividere ogni merce in classi, e tassarne ciascuna al suo verisimile prezzo. Ho detto che vi vuole chiarezza d'idee per immaginare un metodo giustificato con cui procedere, e abbracciare coll'aritmetica tanti oggetti; poichè ogni conteggio che mancasse di giustificazione, ed in cui le somme asserite non fossero l'apice emanato per anelli collegati che partono dai primi elementi; un conteggio che esiga credenza sulla mera asserzione, e mancante di prove, sarebbe una operazione sulla quale non vi sarebbe da appoggiare verun ragionamento, come ognun vede. Sarebbe questo spoglio certamente più interessante, se potesse da ciò conoscersi non solo le somme delle merci particolari trasmesse e ricevute, ma altresì gli Stati ai quali, e dai quali si sono inviate e introdotte; ma per fare questa operazione aritmetica in modo provante, vi vuole troppo tempo e dispendio, e il fine e l'utile che se ne può ottenere da questa divisione, è assai minore, e più incerto di questo che appare. Tutte le merci non si ricevono immediatamente dalla loro originaria patria, e si annunziano ai libri delle dogane come provenienti dalla città donde si sono staccate, dal che ne viene un infallibile errore nel registro.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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