§. XXII.
Della locale distribuzione degli uomini
Ma questa popolazione è egli meglio che sia diradata sopra un vasto paese, ovvero fitta e ristretta a uno spazio più angusto? Rispondo che se una popolazione sarà troppo diffusa e diradata sopra una gran superficie, il commercio interno sarà il minimo possibile, perchè quanto maggiore sarà la distanza da villaggio a villaggio, e da città a città, tanto più sarà difficile la comunicazione dei contratti; conseguentemente non vi sarà circolazione, e non si farà commercio se non ne' casi passaggieri, ne' quali vi sia differenza di prezzo da luogo a luogo assai sensibile; e ridotti così gli uomini distanti e isolati, l'industria non potrà animarsi, e l'annua riproduzione si limiterà poco più che a soddisfare ai bisogni di prima necessità. Se per lo contrario la popolazione farà ristretta sopra uno spazio di terra troppo angusto, la circolazione sarà rapidissima, e la riproduzione annua sarà somma; ma non bastando la terra a somministrare una riproduzione annua di derrate corrispondente all'annuo consumo, dovrà questo popolo rivolgere la sua industria principalmente sulle manifatture, il valor delle quali dipendendo dalla opinione degli uomini, arbitraria, e variabile colle circostanze, sarà sempre più incerto, e precario del valore delle derrate del suolo, che servono d'alimento alla vita. Questa popolazione adunque condensata, avrà una somma riproduzione annua, ma di ricchezze meno sicure a fronte di bisogni fisici e naturali. Spinta da sommi bisogni a somma attività una popolazione, posta in tali circostanze, può abbracciare e condurre a fine le intraprese le più ardite; ma se un momento si rallenta la sua industria e la rapida circolazione; se le leggi, e i costumi cessano di governarla, muterà aspetto velocemente ogni cosa, e resteranno quei soli abitanti, la consumazione de' quali corrisponda alla produzione annua del suolo.
| |
|