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      Questi mediatori sono tutti i mercanti, tutti quegli uomini che comprano per rivendere, tutti gli uomini impiegati ne' trasporti, persone tutte le quali sono il veicolo che accosta il consumatore al riproduttore, e conseguentemente colla loro opera facilitano la circolazione. La terza classe de' consumatori s'intende facilmente comprendere coloro, i quali nessuna industria ripongono del proprio nella massa comune della società, e in ciò consiste, il carattere distintivo di essi.
      Queste tre classi che sono le primigenie, non sono però di lor natura incompatibili; che anzi ogni venditore debb'essere, compratore, siccome abbiam veduto al §. V., così ogni riproduttore debb'essere consumatore per necessità di tutta la porzione desinata alla sua sussistenza; lo stesso dico del mediatore. Il consumatore sembra a primo aspetto un peso inutile dello Stato, essendo che se dalla nazione uscisse tutta la massa dei meri consumatori altro effetto pare che non potrebbe accadere se non vedersi accresciuta l'annua esportazione di tanto quanto corrisponde alla consumazione interna diminuita, dal che ne verrebbe l'utile allo Stato di aver accresciuta la massa circolante.
      Ma in politica bisogna diffidarsi delle conseguenze che si deducono al primo aspetto degli oggetti. I consumatori sono in gran parte proprietarj dei fondi; la loro vita svogliata, e passiva è in continuo bisogno d'essere sollecitata colla soddisfazione di variati piaceri: sono in un bisogno perenne di aver denaro, debbono adunque indirettamente cooperare all'annua riproduzione delle terre; debbono raffinare e immaginare i metodi per accrescere l'annua riproduzione dei fondi; debbono servire d'uno sprone continuo al coltivatore, mancando il quale languirebbe di molto l'agricoltura: la spensieratezza, la profusione del proprietario delle terre, sebbene in alcuni casi particolari siano di danno, comunemente però sono un ajuto all'annua riproduzione.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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