Sarebbe un'idea di perfezione Platonica il pretendere che nello Stato non vi fossero meri consumatori. Le ricchezze legittimamente acquistate hanno da esser salve al possessore; se questo debb'essere, è anche necessario che vi sieno uomini ai quali non si possa interdire il far nulla. Questo ceto non obbligato a pensare al vitto ed ai comodi che di già possede sarà il seminario da cui si avranno i giovani meglio educati per essere Magistrati, uomini di lettere, capitani: giovani ai quali non mancarono i mezzi per essere educati, ed ai quali non è necessario di contribuire per il servigio pubblico quel prezzo che si dovrebbe a chi non avesse che il solo stipendio per campare.
Sono gravosi allo Stato i Consumatori che non possedono, o vivono accattando, o con importunità, o con altri artifizj il vitto. Essi sono un vero sopraccarico di tributo sugli altri Cittadini operosi, nè altro effetto producono se non appunto quello di sminuire l'annua esportazione. Il Legislatore procurerà sempre di scemarne il numero. Io non entrerò in una odiosa enumerazione di quelle classi di uomini che si trovano in questo caso. Contento di accennare le viste generali degli oggetti che tratto, lascerò ad altri la cura di adattarle ai casi pratici. Basti ricordare quello che giudiziosamente osservò un illuminato scrittore; cioè che non tutti i vizj politici sono vizj morali, nè tutt'i vizj morali sono vizj politici.
Le tre classi degli uomini, delle quali si è parlato si proporzionerebbero nello Stato, se le leggi, e le opinioni introdotte non impedissero il libero corso alla natura delle cose; poichè i mediatori debbono per forza circoscriversi col numero dei contratti: cioè colla quantità della riproduzione, e della consumazione.
| |
Platonica Stato Magistrati Stato Consumatori Cittadini Legislatore Stato
|