L'interesse del proprietario non provede o calcola questo deperimento perchè troppo remoto, e di cui egli non ne proverà le conseguenze; ma l'immortale Politica spinge i suoi sguardi nell'avvenire, e insegna non esser utile allo Stato quella riproduzione, la quale deteriori la fecondità del suolo. Terza regola generale adunque sarà: preferire qual genere d'agricoltura per cui si conservi alla terra la sua attività.
Ognuno vede facilmente quanto sia preferibile per lo Stato il ricavar dalle terre prima d'ogni altra cosa l'immediato alimento, e quanto sia preferibile l'alimento di prima necessità a quello di piacere. Se una popolazione d'America metterà tutte le sue terre a coltivare lo zucchero, perchè nel total valore ne ritrae più di quello che farebbe coltivando i grani; dico che quella nazione menerebbe una vita sempre dipendente, e precaria dalle nazioni estere, e dovrebbe prima d'ogni cosa procurarsi nel proprio suolo l'alimento fisico immediatamente. Quarta regola generale adunque: preferire quel genere di coltura che soddisfaccia ai bisogni fisici, fintanto almeno che sieno largamente assicurati.
Altre osservazioni si possono fare sull'Agricoltura, dalle quali dedurre altri precetti. Io credo che sia più utile allo Stato che la parte dominicale sia pagata dal fittuario al padrone del fondo, piuttosto in derrate, che in moneta, perchè affine che il fittuario possa unire la somma da pagare debbe affrettarsi a vendere i prodotti della terra; e siccome presso ogni nazione vi sono i tempi legali per pagare i terreni allogati, così tutti ad un tempo s'accrescono i venditori, e facilmente nascono gl'incettatori, e si può far monipolio.
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