Il loro officio naturalmente odioso, la loro abitudine di soffocare i principj di compassione, le insidie che talvolta tessono per profittare di un vero o supposto contrabbando, rendono per lo più questa classe di uomini da restringersi quanto è possibile. Il secondo canone adunque che debbe dirigere il tributo si è: sceglier quella forma che importi le minori spese possibili nella percezione.
Il tributo ferisce immediatamente la classe del più minuto popolo non solamente in ogni capitazione palese e manifesta, ma altresì in ogni capitazione tacita e occulta. Tale si è ogni tributo imposto fu i generi di prima necessità, e molto più se qualche privativa se ne appropriasse il Principe per venderli solo al popolo. In questi generi di prima necessità consumandone presso a poco egual porzione tanto il facoltoso, quanto il povero, egli è manifesto che quanto ai suoi effetti un simil tributo si riduce a capitazione.
Quelìa capitazione, tacita però, sebbene porti con se il contrasto fra il debole e il forte nel di lei conguaglio, non è nella esecuzione tanto odiosa e ostile, quanto la vera capitazione, essendovi Tempre una sorta di spontaneità nel contribuente, ed essendo garanti verso l'erario non la nuda esistenza dell'uomo, ma gl'indispensabili bisogni di lui.
Cade il tributo sulla classe de' Cittadini più deboli immediatamente quando venga particolarmente imposto sulle vendite più minute -. In alcuni paesi è libero il contrattare in grosse partite di alcune merci di uso pubblico, e non lo è il venderne in ritaglio per i giornalieri bisogni del più minuto popolo senza pagare un separato tributo.
| |
Principe Tempre Cittadini
|