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      Si è accennato più sopra che il tributo è sempre una legge che trova un niso negli uomini a deluderla. Dunque sarà sempre più fermo, e sicuro il tributo quando percuoterà immediatamente un numero minore di uomini. Due vantaggi vi saranno: un vantaggio di dover tener di vista un numero minore di debitori. L'altro vantaggio sarà di avere minori spese nella percezione perchè le spese di essa tanto sono minori quanto diminuisce il numero degl'immediati contribuenti.
      Posto ciò, quale è la classe fra i membri dello Stato, che si può trascegliere più innocuamente per ricevere immediatamente da essa il tributo? La classe dei Possessori. Chiamo possessori coloro, i quali hanno in loro dominio e proprietà o fondi di terra, o case, o mercanzie, o merce universale data a censo, o su i banchi pubblici, o particolari. Tutte queste quattro categorie di possessori vorrebbe la giustizia che uniformemente a misura della loro proprietà portassero immediatamente tutt'i pesi della nazione, perchè dalla società essi ritraggono non solamente la protezione della proprietà personale comune a ciascun uomo, ma essi di più ritraggono la protezione della proprietà reale; nè potendo dare cosa alcuna all'erario chi nessuna ricchezza possede, ogni ragion vuole che l'erario riceva una parte dell'annua riproduzione dalle mani di quelli che soli la possiedono.
      Si è già veduto in prima qual sia la forza espansiva dei tributi, e come i possessori cercherebbero a conguagliarsi, e a far concorrere anche i non possessori con un'opera più intensa, e attiva, la quale è il solo fondo con cui i non possessori possono portare la lor parte del tributo.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





Stato Possessori