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      I possessori inoltre sono la classe sola che possa fare l'anticipato disborso del tributo, perchè essi unicamente ne hanno la forza, e altresì essi unicamente possono fare colla maggiore celerità il conguaglio, e diramare a norma delle consumazioni di ciascuno i pesi pubblici.
      Ho detto che la giustizia vorrebbe che uniformemente pagassero le quattro categorie dei possessori indistintamente a misura della loro proprietà; ma spesse volte in politica vuole la necessità che ci scostiamo dalla rigida precisione geometrica, e conviene allontanarsi dal gran nemico del bene, l'ottimo apparente. Si tratta non già di evitare ogni inconveniente, nè ogni parziale ingiustizia (che il tributo ne ha sempre porzione) si tratta di scegliere i minori inconvenienti e non più.
      I Possessori della merce universale accomodata o ai Cittadini, ovvero ne' banchi pubblici come contribuirebbero al tributo? Su i banchi pubblici sarebbe di facile esecuzione; ma perchè pagar loro un interesse, e poi diminuirlo? Sarebbe assai più semplice ribassar gli interessi nel modo detto altrove. I censi fatti presso dei privati come potrebbero ridursi a catastro? Obbligheremo noi ogni uomo a palesare i suoi debiti? Con ciò si diminuirebbe con una odiosissima legge tutta quella parte non piccola di circolazione che fassi unicamente appoggiata alla opinione, conseguentemente si rallenterebbe l'industria. Se vogliasi stare alle spontanee notificazioni, apparirà ben modico il fondo censibile, e sarà punita l'ingenuità. Si ricorrerà a premiar delatori per iscoprire i censi non palesati? la diffidenza, il sospetto si spargerà nel popolo, e il costume pubblico verrà corrotto nelle midolla.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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