Int.: "Che dica se si è risolto a dir meglio la verità di quello ha sin qui fatto circa le cose che è stato interrogato, e che gli sono state mantenute in faccia da Gio Stefano Baruello".
Resp.: "Illustrissimo signore, non so niente".
Ei dicto: "Che dica la causa perché interrogato se aveva mangiato in casa di Gerolamo cuoco, che fa l'osteria là a S. Sisto di compagnia del Baruello, non contento di dire una volta di no, rispose: "Signor no, signor no, signor no"".
Resp.: "Perché non è la verità".
Ei dicto: "Che per negare una cosa basta dire una volta di no, e che quel replicare signor no, signor no, signor no, mostra il calore con che lo nega, e che per maggior causa lo neghi che perché non sia vero".
Resp.: "Perché non vi sono stato".
Ei dicto: "Che occasione aveva di scaldarsi cosi?".
Resp.: "Perché non vi sono stato, illustrissimo signore".
Ei denuo dicto: "Perché interrogato, se aveva mai mangiato col detto Baruello all'osteria sopra la piazza del castello, rispose: "Signor no, mai, mai, mai""
Risp. "Ma, signore, vi ho mangiato una volta, ma non solo, ma in compagnia di Francesco barbiere figliuolo d'Alfonso, e quando ho risposto: "Signor no, mai, mai, mai' mi sono inteso d'avervi mangiato col Baruello solamente".
Ei dicto: "Prima, che esso non era interrogato se avesse mangiato là col Baruello solo o in compagnia d'altri, ma semplicemente se aveva mangiato con lui alle dette osterie, e però se gli dice che in questo si mostra bugiardo, poiché allora ha negato e adesso confessa; di più se gli dice che si ricerca di saper da lui, perché causa con tanta esagerazione negò di avervi mangiato; né gli bastò di dire di no, che anco vi aggiunse quelle parole "mai, mai, mai"".
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