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      Tutti i fatti più sicuri che rimangono, provano ad evidenza questo annientamento. Si è osservato nel capitolo primo come il circuito delle antiche mura era di circa due miglia; esattamente misurandolo sopra la carta di Milano, egli era di mille e seicento trabucchi, laddove il giro delle odierne mura è di circa quattromila trabucchi, compresovi il castello. Il miglio si calcola tremila braccia, così il trabucco è cinque braccia, così seicento trabucchi fanno un miglio. Quindi le mura antiche erano nel giro due miglia e due terzi, e le mura attuali sono sei miglia e due terzi. Lo spazio adunque dell'antica città era appena la sesta parte dello spazio della città attuale; dico appena, poiché, laddove le mura attuali formano un poligono che si accosta al circolo, le antiche in più d'un luogo irregolarmente portavano la convessità dalla parte del centro della città medesima. Questo piccolo spazio nel quale era ristretta la città, in molti luoghi era vacuo; vi erano perfino de' pezzi di terra coltivati, dei quali attualmente si conservano i contratti di locazione o di vendita; v'era il Forum Assamblatorum; v'era il Fòro pubblico43; v'era l'orto dell'arcivescovo in quello spazio che ora occupa la regia ducal corte, che perciò si nominò il Broletto vecchio dalla voce Brolo, che ne' secoli bassi significava appunto un orto, come anche in oggi l'adopera in questo senso la nostra plebe44. D'altra parte, l'arcivescovo aveva il giardino, Viridarium, Verzè; così attualmente chiamasi quel sito.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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