Ognuno può ravvisarlo al capo della chiesa di San Gottardo, nella regia ducal corte, ed è quel fabbricato poligono in cui sta riposto l'altar maggiore; e quello è appunto l'antichissimo battisterio in cui probabilmente sant'Agostino venne battezzato dal nostro santo vescovo Ambrogio103. Oltre la universale ignoranza di quei tempi si può avere un'idea della religione, dalle prescrizioni che si fecero in un concilio tenutosi in Pavia l'anno 850, a cui presedeva l'arcivescovo di Milano. Si proibisce in quel concilio ai nobili che non andavano alle chiese, ma ne' privati oratorii facevano celebrare i divini misteri, di non farli celebrare se non da un sacerdote: Docendi igitur saeculares viri, ut in domibus suis mysteria divina jugiter exerceri debeant, quod valde laudabile est; ab his tamen tractentur, qui ab episcopis examinati luerint, et ab ordinatoribus suis commendatitiis litteris comitati probantur, cum ad peregrina forte migrare est. Si qui ergo contemptores canonum extraordinarie illicite ministrantes, et divina sacramentaliter violantes inveniuntur, primum ab episcopo uterque amoveatur, et vagans scilicet clericus, vel sacerdos, et is qui ejus usurpativo fruitur officio, et si noluerit se ab hac temeritate compescere, excomunicetur104. Nel medesimo concilio si prescrive ai vescovi di non cagionare tante spese girando per la cresima, di non appropriarsi i beni delle pievi, e di non vivere con donne sospette. Questi fatti s'ignorano da coloro che vorrebbero indistintamente richiamare la pietà degli antichi tempi.
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