In quest'ultimo caso non si tratta di un invito trascurato dall'arcivescovo, ma di una chiamata, alla quale dovette obbedire portandosi a Roma, ove fu obbligato a giurare sommissione ed obbedienza al papa; avvenimento sul quale poi lo stesso conte Giulini ha ragionato così: non può negarsi che allora il sommo pontefice non ottenesse molti punti importantissimi, con cui venne a dilatare non poco l'uso della sua giurisdizione sopra dell'arcivescovo di Milano. Il primo fu che il nostro prelato, chiamato a Roma ad un sinodo, prontamente vi si portasse; il secondo, ch'egli promettesse solennemente ubbidienza al papa; cosa che prima di Guidone non si era, ch'io sappia, mai praticata; il terzo finalmente, che ricevesse da lui l'anello; quando il costume o l'abuso di quei tempi portava di riceverlo dal sovrano. Pure siccome tutte queste pretensioni del sommo pontefice erano giuste, così fu giusto che l'arcivescovo le accordasse200.
I castighi che avevano dati i legati apostolici cadevano principalmente sopra i simoniaci; cioè sopra quelli ecclesiastici che avevano pagata la solita retribuzione per essere ordinati. Continuavano per altro gli ammogliati a vivere colle loro mogli e figli, e sembrava che quasi fosse dimenticata la questione sul matrimonio de' sacerdoti. (1061) Qualche riposo ebbe la nostra città frattanto sino al 1061; anno in cui morì il papa Nicolò II, e per opera del cardinale Ildebrando fu innalzato alla sede pontificia il vescovo di Lucca, Anselmo da Baggio, che prese il nome, siccome ho detto, di Alessandro II. Lo storico nostro Tristano Calchi, ad altra opportunità nominando Ildebrando, così parla di lui: Id quod maxima arte et astutia Hildebrandi monaci factum traditur, qui Soana Haetruriae urbe uriundus, promptitudini ingenii non mediocrem sacrarum litterarum eruditionem junxerat; et statim ob ingens meritum in ordinem cardinalium adscitus fuit: et cum vigore animi cunctis praestaret, facile primarium locum inter sacerdotes obtinuit201. Maggiore accortezza non poteva certamente adoperarsi per consolidare la dipendenza da Roma, quanto il creare papa un Milanese; obbedendo al quale, il popolo, che poco vede e prevede pochissimo, non si accorgesse di obbedire ad una estranea giurisdizione.
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