L'origine di questo scisma venne, perché morto, nel 1159, Adriano IV, che nascostamente animava i Milanesi a resistere a Federico, i cardinali si divisero in due partiti: l'uno creò papa il cardinale Rolando, che poi fu chiamato Alessandro III; l'altro creò papa Ottaviano, cardinale di Santa Cecilia, col nome di Vittore III. Federico era del partito di Vittore; convocò in Pavia un concilio di cinquanta vescovi suoi sudditi o aderenti, al quale invitò i due pretendenti al papato. Vittore solo vi comparve, e fu dichiarato legittimo papa; e contemporaneamente in Anagni si tenne un concilio, con molti vescovi e cardinali, nel quale fu riconosciuto per vero papa Alessandro III, che ivi il giorno 24 marzo, che era il giovedì Santo, scomunicò Federico. Vittore scomunicò i Milanesi e i loro fautori. Alessandro scomunicò Federico, l'antipapa e i consoli cremonesi, pavesi, novaresi, vercellesi e lodigiani, aderenti all'imperatore e all'antipapa. Tali erano le occupazioni e gli affari di quegli anni, interrotti da piccoli e giornalieri fatti ostili, che, con un lento macello, affliggevano l'umanità, senza ricompensare in qualche modo il danno con qualche gran mutazione. La guerra è sempre un male atroce, e le società civili si sono instituite al fine di non provarla. Ma s'ella cagiona una gran rivoluzione, perde in certo qual modo la sua atrocità per i beni ch'ella talvolta produce; che se lascia il genere umano come prima, anzi più afflitto di prima, non si può rimirarla senza ribrezzo.
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