Le anime energiche perdonano per virtù: quelle che non lo sono, dimenticano l'offesa, perché non reggono alla fatica di sovvenirsene. Tutte le nazioni più animate sono capaci di maggiori virtù e di vizi maggiori; e il rimproverarci la vendetta è lo stesso che l'accusarci d'avere un maggior grado di vita e di sensibilità. Parlo delle nazioni prese in massa, e il cielo mi guardi dal contaminare mai la mia penna coll'apologia del vizio o coll'oltraggiare la virtù!
Ritorniamo all'imperator Federico. Nessuno lo accusa di pusillanimità; anzi tutti i monumenti che la storia ci ha tramandati, ci fanno testimonio ch'egli fu un principe d'animo fermo, ardito, intraprendente, e in più d'una battaglia espose la sua persona al pericolo al pari di ogni altro milite. Si cerca poi s'egli avesse il talento militare, o se possa meritare un luogo fra i capitani illustri. Considerando le forze immense che seco strascinava; la piccolezza delle città, disunite e rivali, che attaccò; il modo con cui vinse, ora per maneggio, ora per l'inedia, non mai con un assalto impetuosamente guidato, o con un assedio giudiziosamente condotto; e sopra tutto il cambiamento assoluto ch'ei fece alla prima rotta che ebbe da' Milanesi al 29 maggio 1176 nella giornata di Busto Arsizio o di Legnano, come altri la chiamarono; forza è pure il confessare ch'egli nessuna azione militare intraprese, la quale provi la superiorità della sua mente. Egli con aiuti grandissimi intraprese piccole cose, e al primo rovescio di fortuna abbandonò il progetto.
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Federico Milanesi Busto Arsizio Legnano
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