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      L'imperatore fece venire nuove forze dalla Germania. Comincị a cimentarsi con Brescia, la quale si difese. (1239) Pasṣ poi con una poderosa armata nel Milanese l'anno 1239. Due avvenimenti accaddero in favor nostro. Il papa Gregorio IX scomunic̣ l'imperatore, ed accorḍ indulgenze a chi avesse portate le armi contro di lui. A questo avvenimento convien pure aggiungerne un altro; e fu un ecclisse solare, accaduto il terzo giorno di giugno, il quale fu (secondo l'opinione di que' tempi) un manifesto segno della collera celeste contro di quel monarca. Egli era adunque alla testa d'una numerosa armata sulle nostre terre. Si propose in Milano la questione se dovevamo tenerci alla sola difesa, muniti entro della città; ovvero se saremmo usciti ad affrontare il nemico. E quest'ultimo partito, proposto da Ottone da Mandello, prevalse. La condizione dell'imperatore, se di molto era migliore della nostra, per il numero de' suoi armati, essa peṛ era assai attraversata dalle opinioni religiose. Preti, frati combattevano contro di lui, e confortavano ognuno ad offenderlo; e come l'imperatore stesso, scrivendone al re d'Inghilterra, dice: Ordinis fratrum minorum, qui non solum accincti gladiis, et galeis muniti, falsas militum imagines ostendebant, verum etiam praedicatione insistentes, Mediolanenses, et alios, quicumque nostram, et nostrorum personam offendebant, a peccatis omnis absolvebant421. Uscimmo incontro a lui, e ci accampammo a Camporgnano. Le truppe avanzate imperiali si accostarono, e furono fatte in pezzi da' nostri, e il rimanente condotto a Milano.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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