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      I cucchiai d'argento si vede che già erano in uso. Né gli ecclesiastici si vestivano tampoco con colori modesti, poiché, l'anno 1211, l'arcivescovo Gherardo da Sessa fece un editto in cui leggesi: Universis praeterea clericis interdicimus vestes rubeas, vel diversi coloris gialdas et virides550; la quale proibizione non bastò a togliere tale usanza degli ecclesiastici, poiché in un concilio provinciale tenutosi un secolo dopo di ciò, nuovamente si dovette stabilire che gli ecclesiastici non portassero vestes virgulatas, seu de catabriato dimidiatas, vel listatas, vel frixis, vel maspilis argenteis, vel de metallo aliquo551, e non dovessero portare cappucci a modo dei secolari, ad modum laicorum capucia non habentes552.
      Nella guerra i militi erano tutti coperti di ferro, e, calata la visiera, non si potevano conoscere se non da pennacchio o altra insegna. Filippone, conte di Langosco, poiché ebbe in suo potere il cimiero di Marco Visconti, si presentò co' suoi alle porte di Vercelli, le quali (credendolo Marco i Vercellesi) gli vennero aperte; e con tale astuzia se ne impadronì l'anno 1312. Nella più antica compilazione de' nostri Statuti, fatta, come ho detto, nel 1216, vi si legge la rubrica de' duelli. Si combatteva o in persona, ovvero un campione si batteva per altrui commissione. Si celebrava la messa in presenza de' due combattenti, si deponevano le armi presso dell'altare, il sacerdote le benediceva, indi venivano sigillate e venivano portate al luogo della lizza, ove sedeva il giudice.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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