Frate Bonvicino con tal metro compose le Zinquanta cortesie da Tavola, le quali così cominciano:
Fra Bon Vexin da Riva, che sia in Borgo Legnano,
D' le cortexie da descho ne dixette primano:
D' le cortexie zinquanta che s' de osservare a deschoFra Bon Vexin da Riva ne parla mo de frescho.
Costoro scrissero prima che Francesco Petrarca dimorasse in Milano; ma certo Galliano scriveva l'anno 1391; e ne conservano l'antico MS. i monaci di Sant'Ambrogio. Costui non lesse mai le dolci e sensibili rime del Petrarca; né pose mai il piede nel suo Linterno; così questo rozzo scrittore terminò la sua cantilena:
E se di chi l'ha facta alcun se lagnaDigli che sta alla Pietra Cagna
In Milano
E facta sotto l'anno MCCCLXXXX unoIndictione quarta decima
Per man d'unoChe non decima denari
Perché gli sono sì selvaggi e contrariChe non se ponno domesticare
Ne stare con luiA dirlo contra vui
El se giama dalla Terra che fronteggia Cantu.
Queste sono le sole reliquie che siano da quei tempi trapassate alla cognizione nostra; e ben a ragione il signor abate Paolo Frisi, che ci vantiamo d'aver per concittadino, e che mi onora colla sua amicizia, nell'Elogio del Cavalieri, sul proposito della venuta a Milano del Petrarca e dello stato delle lettere milanesi in que' anni, così s'esprime: I tempi dell'antica anarchia, le guerre intestine ed estere del principato, la fiera e bellicosa indole dei nostri principi, avevano lasciato appena qualche adito tranquillo e libero agli studi della pace... que' semi esotici non trovando il terreno bastantemente preparato a riceverli, non allignarono molto sotto del nuovo cielo.
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