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      L'altro fatto si vede originato dall'animo istesso di quel sovrano truce ed ignorante. Sino dall'anno 1362 s'era formata l'alleanza fra il papa, i Carraresi signori di Padova, gli Scaligeri signori di Verona, gli Estensi signori di Ferrara, e un Gonzaga signore di Reggio. Quei principi collegati, prima di commettere ostilità, spedirono i loro ministri a Barnabò, facendogli dire che essi avevano fatto lega col papa, ma unicamente in difesa dello stato della Chiesa; non mai per invadere gli Stati altrui; onde qualora il signor Barnabò avesse restituito i luoghi da lui occupati nel Bolognese e nella Romagna, essi non avrebbero mosse le armi contro di lui. Tale era la commissione di que' legati. A questo colto e nobile ufficio Barnabò corrispose nella più villana maniera. Ordinò che i legati venissero a corte; ivi non si degnò di lasciarsi vedere, ma volle che esponessero la loro ambasciata avanti di un notaro; e poiché ebbero ciò eseguito, egli spedì una squadra d'armati e fece attorniare i legati de' principi; indi furono essi dalla forza obbligati a indossarsi alcune vesti bianche preparate apposta per esporli alla derisione della plebe. Vennero poscia costretti, in tal ridicolo arnese, di porsi a cavallo; e per due buone ore volle che in tal meschina e pazza forma rimanessero avanti la porta del palazzo di corte: indi li fece girare per la città, esposti al vilipendio, ed alle fischiate della ciurmaglia; e con tale infamia vennero scortati poi sino ai confini. Non è dunque da stupirsi che i principi italiani sempre gli fossero poi contrari, e pronti a secondare contro di lui tutte le proposizioni del papa.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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