(1378) Galeazzo II morì in Pavia il giorno 4 di agosto dell'anno 1378, dopo di aver regnato ventiquattro anni; e successe ne' suoi Stati Giovanni Galeazzo, di lui figlio, che portava nome il conte di Virtù, per un feudo che gli era stato dato nella Francia, per dote della principessa Isabella.
Prima di terminare questo capitolo, credo di far cosa grata a' miei lettori, informandoli d'un curioso dialogo che ebbe Barnabò con un villano, da cui non venne conosciuto. Io lo tradurrò, perché la storia della patria può interessare anche persone che non sappiano il latino. Ho dovuto inserire anche troppi squarci, scritti in tal lingua, o per contestare l'autenticità dell'asserzione, o per non diventarne io medesimo responsabile, ovvero per non annunziare colle mie parole, cose che mi sarebbe dispiaciuto di dover dire. Il dialogo si trova nella Cronaca di Azario589, e consiglio ai curiosi lettori di vederlo nel suo originale; perché frammezzo a quella trascurata e rozza latinità, vi è certo lepore ingenuo, e una certa domestichezza di frasi che piacciono sommamente e dipingono il costume. Barnabò soggiornava parte dell'anno in Marignano; i contorni erano ancora pieni di boschi ed opportuni alla caccia, e questo era il motivo per cui Barnabò amava di trattenervisi. Egli a cavallo ben sovente si allontanava dalla comitiva, e s'innoltrava solo nel più interno de' boschi. Un giorno fra gli altri aveva smarrita ogni traccia, né sapeva più d'onde uscirne per ritornare al suo albergo. La stagione era assai fredda; l'ora avanzata, e rigido il verno.
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