Pagina (453/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il signor Barnabò fa osservare esatta giustizia, e quando promette, mantiene. Ma quest'altro che sta in Lodi, fa tutto al contrario. E così, proseguendo il discorso, gli riferì come un castellano gli aveva rubato un pezzo di terra ed alcuni pochi mobili; indi, usciti che furono dal bosco, disse il villano: Signore, tenete la campagna da questa banda, la notte viene, fate presto, perché altrimenti vi potrete trovare in mezzo d'una strada. - Barnabò: Amico, mi vorresti gabbare, e con questo bel modo portarmi via la fibbia. - Tremava di freddo il villano, perché a piedi almeno si riscaldava, e sedendo era, senza moto, esposto al rigore della stagione, e disse: Per Dio! non mi ricordava nemmeno più della fibbia; prendetela, signore. Se mi volete dar qualche cosa per amor di Dio, fatelo; se non vi piace, il cielo vi aiuti, e andate colla vostra fibbia. Correrei pericolo d'essere impiccato, se questa fibbia si ritrovasse presso di me; si direbbe che l'avessi rubata. Tenetela. Credo bene che, se mi volete fare la carità, non vi mancano in tasca denari. - Barnabò: Amico, fa a modo mio; accompagnami ad un albergo e ti prometto un grosso, e di più un buon camino per riscaldarti, e poi anco di più una buona cena: e così domattina di buon'ora tornerai da tua moglie. Il villano si consolò pensando a questi beni, e come la mattina vegnente con quel grosso avrebbe potuto comprare dodici pagnotte e darle alla sua povera famiglia. Scese dalla groppa e riprese il cammino, calpestando le stoppie attraverso de' campi; e Barnabò cavalcava dietro lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





Barnabò Lodi Amico Per Dio Dio Amico Barnabò