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      Oltre queste città lo stesso augusto investì il nuovo duca d'una distinta contea, transitoria pure a' suoi discendenti, nella quale si comprendevano Pavia, Valenza e Casale. Il diploma è del giorno 13 ottobre 1396. Così quell'augusto venne a staccar dall'Impero ventotto città, che formavano la maggior parte dell'antico regno italico; e il duca ne diventò legittimo sovrano. Altre città possedeva Giangaleazzo, non comprese in quel diploma; poiché, sebbene avesse ceduto Padova e dato in dote alla principessa Valentina Alba ed Asti, ancora Bologna, Pisa, Siena, Perugia, Nocera, Spoleti ed Assisi erano sue suddite; per lo che era egli sovrano di trentacinque città. La solenne funzione di rivestire delle insegne ducali il nuovo duca si celebrò in Milano sulla piazza di Sant'Ambrogio, il giorno 5 di settembre dell'anno 1395. In que' tempi non v'erano altri duchi in questa parte d'Italia; quindi la funzione fu solennemente celebrata con infinito corso di forestieri, e come dice il Corio, al spectaculo de tanta solennitate vi concorse quase de tutte le natione de christiani, ed anche infedeli, in modo che ciaschuno diceva non più potere maggior cosa videre598. Io ho un esemplare manoscritto della orazione che recitò il vescovo di Novara in mezzo di quella pompa, sulla piazza di Sant'Ambrogio. Essa incomincia così: Ecce testem populis dedi eum ducem, et praeceptorem gentibus. - Venerabiles patres, spectabilesque domini mei, plurimum merito venerandi, tota Mediolanensium patria potest a me condiligenter quaerere: - dic, quaeso, Novariensis episcope, quae sacrum moverunt caesareum animum nostrae comunitati ducatus exhibere fastigium?


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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