In fatti Estore Visconti, figlio naturale di Barnaḅ, nato da Beltramola dei Grassi, negli ultimi anni del regno del duca Giovanni Maria s'era impadronito di Monza; e pare che da colà aspettasse il momento per rendersi signore di Milano; e coś fece spirato che fu il duca. Siccome poi l'origine sua poteva dar luogo a chi volesse trovare illegittima la sua dominazione, coś Estore si assocị Giovanni Carlo Visconti, discendente legittimo del signor Barnaḅ, perché figlio di Carlo e di Beatrice d'Armagnac. Ebbero questi due (zio e nipote) un frate domenicano, chiamato Bartolommeo Caccia, che peroṛ e predic̣ tanto, che indusse il popolo di Milano a riconoscere Estore e Giovanni per sovrani; e tali durarono per un mese di tempo, cioè sino al giorno 16 di giugno dello stesso anno 1412. Questi apocrifi sovrani batterono moneta, in cui s'intitolarono benś signori, ma non duchi di Milano; ed io ne ho nella mia raccolta. Tale era la situazione di Filippo Maria, che poteva assumere benś il titolo di duca di Milano, ma non ne possedeva proprietà alcuna, e mancava d'ogni mezzo per deprimere gli usurpatori. Una sola via poteva aprirsegli per riascendere. Gli stipendiati di Facino Cane erano un corpo ragguardevole di bravi soldati, affezionatissimi al loro generale, e dopo la morte di esso alla di lui vedova Beatrice Tenda. Se il nuovo duca sposava questa vedova, da cui dipendevano alcune città e questo corpo di armati, era da sperarsi che quei militi, fedeli alla vedova, combattessero con impegno in favore del nuovo di lei marito.
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