Tal consiglio provvidamente venne suggerito al duca Filippo Maria. Si entrò a trattar quest'affare; e quantunque la vedova Beatrice avesse l'età d'essere madre dello sposo che le veniva proposto, aderì all'offerta e sposò il giovine duca. Con tal atto si trovò il duca immediatamente padrone di Pavia, di Tortona, di Novara, di Alessandria e de' soldati di Facino. Il primo passo era quello di scacciare da Milano Estore Visconti. Quindi Filippo Maria, chiamati intorno di sé i fedeli stipendiati di Facino Cane, s'incamminò da Pavia a Milano. Que' militi intrepidi riguardavano il duca come un figlio del loro amato padrone, e fecero sì bene, che Estore dovette abbandonare la città appunto il giorno 16 di giugno, siccome ho detto; e ritiratosi nel castello diMonza venne ivi assediato, e dopo alcuni mesi vi rimase ucciso da un colpo di spingarda, che gli fracassò una gamba. Il cadavere di Estore Visconti si conserva incorrotto e visibile in un cortile di fianco alla chiesa di San Giovanni di Monza; e si riconosce la rottura della gamba. Appena fu padrone di Milano Filippo Maria, III duca, girò per la città, e mostrò al popolo umanità ed accoglienza. Ma quanti poté avere dei complici della morte del duca Giovanni Maria, tanti morirono col supplicio, e taluni squartati, e le loro membra inchiodati alle porte della città, e le teste, conficcate in cima di lunghe aste, vennero piantate sul campanile della piazza de' Mercanti. Le case de' congiurati furono abbandonate al saccheggio; e così cominciò il suo regno il duca Filippo Maria.
| |
Filippo Maria Beatrice Pavia Tortona Novara Alessandria Facino Milano Estore Visconti Filippo Maria Facino Cane Pavia Milano Estore Estore Visconti San Giovanni Monza Milano Filippo Maria Giovanni Maria Mercanti Filippo Maria
|