Gabrino si era però riservato per sé Castelleone, luogo forte del Cremonese, ove tranquillamente da sei anni dimorava. Volle il duca possedere anche quella fortezza, la quale difficilmente avrebbe superata colle armi. Fu scelto Oldrado Lampugnano, amico di Gabrino, per tradirlo; e vi si prestò benissimo Oldrado. Si portò egli sul Cremonese con alcuni armati, mostrando commissione di visitare le terre del duca; e, fatto posa avanti Castelleone, spedì un uomo entro della fortezza, chiedendo un maniscalco per ferrare un cavallo, e frattanto lo incaricò di salutare il suo amico Gabrino, e dirgli che verrebbe ad abbracciarlo, se la fretta di proseguire il cammino non glielo vietasse. Gabrino Fondulo, disarmato e senza alcun sospetto, immediatamente uscì per salutare anche per un momento il creduto amico. Oldrado Lampugnano lo arrestò e lo tradusse a Milano: la famiglia del Fondulo fu posta nei ferri; il suo tesoro, nel quale si trovò anche una prodigiosa quantità di perle, fu confiscato; e Gabrino fu decapitato in Milano il giorno 21 di febbraio del 1425. Due anni dopo Oldrado Lampugnano, che aveva sacrificato la virtù e l'onore per ottenere la grazia del duca, perdette anche quella, e rimase colla esecrazione di se medesimo.
(1447) Il duca Filippo Maria morì il giorno 13 di agosto l'anno 1447, nel castello di Milano, dopo una settimana di malattia, nella quale non permise mai che alcun medico gli toccasse il polso. Egli morì con molta indifferenza. Corpulento sino alla deformità, da alcuni anni sentivasi opprimere dal peso proprio.
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