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      Appena ricevé l'avviso che spedìgli la madre Bianca Maria, del cambiamento accaduto nella famiglia, confidò tosto il comando a Giovanni Scipione; e, travestitosi come un famigliare di Antonio da Piacenza mercatante, s'incamminò per la Savoia alla vòlta di Milano. Il giovane Galeazzo aveva ventidue anni; temeva le insidie del duca di Savoia, il quale sulla dominazione della casa Sforza pensava di ampliare il suo Stato. Se riusciva di acquistare Galeazzo Maria per ostaggio, potevasegli far comperare la libertà e il ducato con qualche notabile sacrificio. Malgrado il cambiamento del vestito e della condizione, convien credere che egli venisse riconosciuto, poiché, attorniato da una turba di persone, appena ei poté ricoverarsi nell'asilo di una chiesa; ed ivi dovette starsene tre giorni interi; e la seguente notte poi, mercé la cura di un fedele suo domestico, poté sottrasi colla fuga, e proseguendo il suo cammino per dirupi e balze non frequentate poté finalmente ridursi in salvo. Pare impossibile che, malgrado il ritardo de' tre giorni dell'asilo, Galeazzo Maria fosse in Milano dodici giorni dopo la morte del duca: ma io credo che sino d'allora vi fossero stazioni regolate pel cambio de' cavalli; tanto più che non si sarebbero potuti altrimenti trasmettere sollecitamente gli avvisi dall'armata ch'era nel Delfinato. Il nuovo duca Galeazzo Maria fece la solenne entrata per Porta Ticinese il giorno venti di marzo del 1466. Tutto lo Stato di Francesco Sforza, composto di quindici città nominate disopra, passò al nuovo duca Galeazzo Maria Sforza.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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