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      Alcuni ministri francesi, per comandare più liberamente colla lontananza del re, applaudirono. Vi era chi conosceva non essere facile l'impresa; essere il re Ferdinando avveduto; essere valoroso Alfonso di lui figlio; aver essi il fiore della milizia al loro stipendio; essere tuttora dubbioso qual partito prenderebbero il papa, i Fiorentini e i Veneziani; doversi temere l'imperatore Massimiliano e il re di Spagna Ferdinando, pronti forse ad invadere la Francia, se ella rimaneva sprovveduta.
      Lodovico si adoperò per togliere le dissensioni fra Massimiliano imperatore e Carlo VIII. Senza di ciò poteva il re cristianissimo venir costretto a retrocedere per difendere la Francia. Massimiliano era animato contro il re Carlo, che gli aveva ripudiata la figlia, e tolta la sposa ed una provincia. Lodovico cominciò a dar timore a Massimiliano, che Carlo VIII in Roma non si facesse incoronar dal papa imperatore; giacché quell'augusto non per anco avea fatta cotesta cerimonia. Indusse il re Carlo ad usare tutti gli ossequi all'imperatore. Finalmente Lodovico coll'imperator Massimiliano concluse di dargli in moglie la principessa Bianca Maria di lui nipote, figlia del duca Galeazzo. Concertò coll'imperatore di essere egli dichiarato duca di Milano; e quattrocentomila fiorini d'oro, ossia zecchini, vennero pagati all'imperatore. Le nozze della Bianca Maria seguirono nel Duomo di Milano il giorno l° dicembre 1493, avendo qua spediti i suoi procuratori Massimiliano. Così Lodovico liberò il re Carlo dal timore di una sorpresa de' Cesarei.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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