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      L'architettura era ne' primi anni sotto Lodovico resa elegante bensì, ma conservava capricciosi ornamenti, siccome scorgevasi nella facciata della casa de' signori conti Marliani710. Poi s'innalzò il magnifico tempio della madonna di San Celso; si eresse la facciata del palazzo arcivescovile; si fabbricò il chiostro, veramente nobile e grandioso, dell'imperial monastero di Sant'Ambrogio711; e così si esposero allo sguardo pubblico modelli di bella architettura. Lodovico grandiosamente stipendiava gli abili artisti e gli uomini d'ingegno; accordava loro piena immunità da ogni carico; animava i progressi della coltura. Demetrio Calcondila, Giorgio Merula, Alessandro Minuziano, Giulio Emilio erano fra noi gl'illustri letterati protetti e beneficati dal Moro. Bartolomeo Calco, segretario di Stato ed uomo colto, per secondare il genio del suo principe, instituì le scuole pubbliche, le quali sino a' giorni nostri ne portano il nome. Tommaso Grossi eresse e dotò altre pubbliche scuole per gratuita istituzione della gioventù; e queste pure conservano il nome del loro fondatore. Tommaso Piatti, che sommamente era in favore presso Lodovico, instituì pubbliche cattedre di astronomia, geometria, logica, lingua greca ed aritmetica. Con tali beneficenze pubbliche si otteneva l'amicizia di Lodovico; il che certamente fa sommo onore alla memoria di lui. Non è dunque da meravigliarsi se di que' tempi le belle lettere venissero in fiore, e se da quella scuola uscissero poi Girolamo Morone, di cui accaderà in breve ch'io parli, Andrea Alciato e Girolamo Cardano.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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