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      Il duca spedì all'imperatore Massimiliano Marchesino Stanga, animandolo a passare nell'Italia e soccorrere Pisa. Poi, nell'anno medesimo 1496, egli e la duchessa Beatrice sua moglie per Bormio si portarono incontro a quell'augusto a Malsio, e seco lungamente concertarono la spedizione. Per lo che l'imperatore per la Valtellina sen venne a Como; indi a Meda venne accolto dal duca e dalla duchessa Beatrice con pompa conveniente. Ivi concorsero gli oratori di quasi tutt'i principi d'Italia. Perché l'imperatore non volesse veder Milano non lo so. Egli per Abbiategrasso, Vigevano e Tortona passò a Genova, d'onde per mare passò a Pisa, e festosamente vi fu accolto. Nessun altro frutto nacque da tale comparsa. L'imperatore ritornossene in Germania. Così il duca Lodovico fece comparire inutilmente nell'Italia il re di Francia prima, poi l'imperatore. (1497) Al cominciar dell'anno 1497 accadde al duca Lodovico Sforza la maggiore disgrazia; e fu che il 2 di gennaio la duchessa Beatrice d'Este morì di parto, lasciandogli due figli, Massimiliano di cinque anni, e Francesco di quattro. La duchessa morì nell'età di ventitré anni. Donna di animo virile; l'ascendente di cui reggeva la volontà del marito. Lodovico, dopo un caso sì funesto, non visse che in mezzo alle disgrazie, siccome vedremo, e non ne dimenticò mai la memoria. Vennero celebrate le solenni pompe funebri alla duchessa nella chiesa delle Grazie, dove fu tumulata: et quivi fine al septimo giorno con la nocte, senza interposizione pur de uno quarto d'hora, si celebrarono messe e divini officii, il che veramente fu cosa di non puocha admiratione, dice il Corio.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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