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      Il giorno 18, messer Francesco Trivulzio, commendatore di Sant'Antonio, gli diede un pranzo725. Il giorno 20, a nome della città di Milano, fugli imbandito un pranzo nella corte vicina al Duomo. Le pareti della gran sala erano coperte di drappo celeste, ricamato a gigli d'oro; vi si trovarono convitate quaranta damigelle726; v'intervennero motti ambasciatori, illustri personaggi e principi, fra i quali il duca di Valentinois e il duca di Savoia, i marchesi di Monferrato e di Saluzzo, il cardinale Orsini. Una festa di ballo terminò quella giornata. Il re, sempre cortese e affabile, accettò di levare al sacro fonte un bambino del conte Lodovico Borromeo; andò a visitare la contessa Bona Borromeo, partoriente, al di lei giardino fuori di porta Tosa; volle darle in dono una collana d'oro del prezzo di cinquecento ducati, e volle cenare da lei. Lodovico XII alloggiò nelcastello, e si trattenne per tal modo in Milano ventisette giorni, essendone partito il 3 di novembre del 1499727.
      Giunto a Vigevano, il re Lodovico, prima di ripassar le Alpi e rivedere il suo regno, volle piantare un nuovo sistema politico nel Milanese. Quindi, in data del giorno 11 novembre 1499, in Vigevano, volle pubblicare un editto perpetuo728. Primieramente stabilisce che nella città di Milano risieda un governatore suo luogotenente, nobile, cospicuo e militare, da cui dipenda tutto ciò che concerne la guerra, e che abbia la plenaria podestà sulle città, borghi e terre, per la loro conservazione, come se fosse il re.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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