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      Come politico poi, o come militare, convien confessare ch'ei mancava intieramente di talento, e che non mostrò nemmeno di avere condotta alcuna. Fluttuante, incerto, pare che i soli casi momentanei determinassero le sue azioni, senza avere un costante principio; il che rese gli ultimi fatti suoi meschini agli occhi di ognuno. Così terminò lo splendore della casa Sforza, che durò cinquant'anni e non più; giacché, come vedremo, assai breve e povera comparsa fecero dappoi i due figli di Lodovico, Massimiliano e Francesco, ch'ei lasciò ricoverati nella Germania presso dell'imperatore. Il cardinale Ascanio fu preso e condotto parimenti nella Francia. Gli stipendiati sforzeschi che rimanevano in Milano, si sbandarono. Sulla prigionia del duca Lodovico si coniò la medaglia in cui, al rovescio della testa del maresciallo Trivulzi, leggesi: Expugnata Alexandria, delecto exercitu, Ludovicum Sfortiam ducem expellit, reversum apud Novariam sternit, capit744. Il maresciallo Trivulzio aveva, siccome vedemmo, molti nemici. Il tumulto accaduto in Milano sotto il governo di lui doveva condurre il re Lodovico XII a confidare in altra mano la suprema dignità, siccome fece, dichiarando suo luogotenente e governatore il cardinale di Rohan, che si chiamava il cardinale d'Amboise. Nemmeno per tre mesi il Trivulzio durò governatore. Per pochi mesi pure tenne questa carica il cardinale, a cui fu successore, nell'anno medesimo 1500, il signore du Benin. Entrò in Milano il Trivulzio il giorno 15 aprile, e andossene ad alloggiare in sua casa745, non più in corte.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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