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      Il feudo non passava nelle femmine, e quindi era viziato il titolo su cui fondavasi il re. Veramente ancora più viziato era quello che poteva mostrare Francesco Sforza; poiché la Bianca Maria, nella sua origine, aveva una macchia, della quale era immune la Valentina. Ma appunto per questo, quell'augusto avea, con nuova investitura, costituito duca Lodovico secondogenito, acciocché l'investitura mostrasse l'arbitrio cesareo nella scelta. Oltre poi l'augusta maestà dell'Impero, nel cuore di Massimiliano parlavano i moti del sangue in favore dei due giovani principi oppressi. (1508) Lusingato adunque Massimiliano del favore de' Veneziani, si presentò ai difficili passi dell'Adige per discendere dal Tirolo nella Lombardia; e, col pretesto di passar poi a Roma per farsi incoronare, scacciar prima i Francesi dal ducato di Milano. Ma trovò opposizione tale de' Veneziani, che dovette tornarsene. Egli mosse le armi contro i Veneti, ed essi occuparono le terre imperiali di Gorizia e Trieste. Questi furono gli ultimi motivi che determinarono la famosa lega di Cambrai l'anno 1509; lega in cui il papa, l'imperatore, il re di Francia, il re di Spagna, e vari altri minori principi Gonzaghi, Estensi, ecc., si unirono a danno della prepotente repubblica veneta; lega per cui Venezia fu nel punto di perire, e per cui ricevette un colpo siffatto, che più non le fu possibile riascendere alla primiera grandezza. Era egli meglio per Venezia l'avere per confinante un principe di forze moderate, come lo Sforza, ovvero un re di Francia?


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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