(1509) Comparve Lodovico XII in Milano il giorno l° di maggio del 1509, e fu questa la terza volta. Vi dimorò otto giorni; indi co' suoi s'incamminò alla vòlta di Cassano. Egli avea al suo seguito da cento de' primi gentiluomini milanesi, che seco conducevano più di mille cavalli corredati con maravigliosa magnificenza; e questi combattevano a proprie spese senza stipendio; su di che il Prato: al vedere quelle cavalcanti compagnie sì di Francesi come di Milanesi, con i sajoni quasi tutti di broccato d'oro sopra le fulgenti armi, avendo il re, vestito di bianco, nel mezzo, era veramente uno obstupescere l'occhio del riguardante. Giunse il re a Cassano; si pose di fronte ai Marcheschi. I Veneziani erano vantaggiosamente accampati alla sinistra riva dell'Adda, che scorreva avanti al loro campo. Voleva il re arditamente passare il fiume ed attaccarli, ma Giovan Giacomo Trivulzio lo sconsigliò da questo temerario partito a fronte di una numerosa armata, provveduta di molta artiglieria. Il re fece de' ponti, e su di essi passarono i Francesi; ciò accadde il 10 maggio 1509. V'erano il Trivulzio, La Palisse, il duca di Bourbon. Il conte Bartolomeo d'Alviano voleva attaccare i Francesi al momento in cui stavano passando il fiume; e si lagnò de' provveditori veneti, che gli strappavano dalle mani la vittoria e lo esponevano poi alla rovina. Non permisero i provveditori che scendesse dal suo campo trincerato. Il re pose il suo accampamento col fiume alle spalle e fece rompere i ponti, acciocché i soldati sapessero che non rimaneva scampo alcuno colla fuga.
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