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      Quindi i pochi Francesi che stavano al presidio de' castelli di Milano e di Cremona, esausti di munizioni e di viveri, oppressi da miserie, disperando soccorso, cedettero le fortezze ed uscirono, salve le persone e robe loro. Il castello di Milano per tal modo venne in potere dello Sforza il giorno 19 novembre 1513, e da quel giorno non rimase più dominazione alcuna nell'Italia al re Lodovico XII. (1514) Ma lo Sforza altro di duca non conserṿ che il titolo; vivendo egli meschinamente come un ostaggio sotto la tutela degli Svizzeri, e sopra tutto del terribile cardinale di Sion, il quale col nome del duca adoperava ogni mezzo per cavar denaro dai popoli, abbandonati ad un'anarchia militare; e coś senza alcun memorabile avvenimento pasṣ l'anno 1514. (1515) L'anno seguente 1515 incomincị colla morte del re Lodovico XII senza figli, e colla incoronazione di Francesco I, l'avo paterno del quale era zio paterno del defunto, anche egli discendente dalla principessa Valentina Visconti. Il nuovo re era nel ventesimoprimo anno dell'età sua. Troṿ la Francia in pace pel trattato seguito poco prima della morte di Lodovico XII. Il suo primo pensiero fu di ricuperare il Milanese; ed a fine di radunare nell'erario quanto bastasse alla spedizione, pose, con esempio infausto, in vendita le cariche della giudicatura della Francia. Si colleg̣ nuovamente co' Veneziani. Dichiaṛ reggente del governo la duchessa d'Angoulême sua madre; e si dispose a venire egli stesso alla testa della sua armata nel Milanese.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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