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      La duchessa era tanto bella, quant'era possibile all'età sua. Ma ella avea l'anima tanto bassa e plebea, che pensò di vendicarsene, o di ridurre il duca a capitolare con lei promuovendogli de' mali. Cominciò a fargli sospendere le pensioni. Il duca non se ne lagnò, anzi a dispetto di lei accrebbe il fasto e la pompa, per mostrare quale ei fosse indipendentemente dai soldi del re. Il contestabile invitò il re alla sua terra di Moulins, e lo accolse con feste splendidissime832. La duchessa fece proporre al contestabile la sua mano; egli sdegnò e derise queste nozze. Allora la donna in furore, adoperando il cancelliere di Francia Duprat, uomo nemico del contestabile, creatura della duchessa, e degno di tal protettrice, intentò una lite a nome del re al contestabile per ispogliarlo di tutti i suoi feudi, il Borbonese, l'Auvergne, la Marche, il Forêt Beaujolis, Dombres e molte altre signorie. La lite cominciò collo spogliare il contestabile, e porre i suoi beni sotto sequestro. Egli era il secondo principe del sangue reale, il primo pel suo merito e contestabile del regno. Carlo V, che avea l'occhio sulla Francia, colse il momento opportuno, e, per mezzo
      del conte di Beaurein, fece al contestabile le più vantaggiose proposizioni: si trattava d'invadere la Francia, e colle armi spagnuole dare al contestabile la sovranità delle terre sue, con aggiunta di altre: contemporaneamente Arrigo VIII dovea invadere altre province, sulle quali l'Inghilterra avea delle pretensioni. Così il re di Francia diventava un principe da non più contrastare a Carlo V. La trama venne scoperta.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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