Se le accennate ed altre ommissioni furono volontarie, di altre diverse hanno debito le circostanze; ma sarebbe ora superflua cura il farne discorso. Chiuderò quindi desiderando che, nell'accingersi a giudicarmi, di due cose siano avvertiti i miei lettori: l'una, che loro si presenta l'opera di un novizio in questa parte di studi; l'altra, che vogliano disporsi ad una moderata aspettazione dal lato dell'importanza de' fatti che ho avuto a narrare, i quali non avrei potuto rendere più copiosi e interessanti, se non imitando il comune difetto degli scrittori di storie particolari, coll'innestare nel mio lavoro i fatti della storia generale.
24 dicembre 1825.
PIETRO CUSTODI
Capitolo XXIV
Battaglia di Pavia.
Il re Francesco I rimane prigioniero. È condotto a Madrid. Sua liberazione.
Vicende in questi tempi della lega di Francesco Il Sforza, duca di Milano, e di Girolamo Morone
Leone X, alleato di Carlo V, avea terminata la vita, siccome si è detto di sopra, nel tempo appunto in cui si otteneva lo scopo della Lega col discacciare i Francesi dalla Lombardia. Adriano VI, suo successore, nel breve suo pontificato d'un anno e mezzo, o poco più, si mostrò piuttosto sacerdote che sovrano. Clemente VII Medici, cugino di Leone X, fu creato sommo pontefice, mentre i Francesi, sotto Bonnivet, se ne ritornavano al loro paese, dopo un tentativo infelice per occupar Milano. Dovevasi ognuno promettere che questo papa mantenesse la lega; poiché ei da cardinale l'aveva formata; ma così non avvenne. Clemente VII si unì col re Francesco I, promettendogli il regno di Napoli, e ricevendo dal re la guarenzia dello Stato Ecclesiastico e della repubblica fiorentina per la casa Medici.
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