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      Il barone di Trans gli chiese dove fosse il re: Nol so, rispose, ansante e grondante di sudore, il figlio. Va e sappilo, disse il padre severamente, arrossici di non lo sapere. Il figlio Trans s'ingolfa fra i combattenti, s'accosta al re, e per un colpo d'archibugio cade a' suoi piedi.
      Il duca Carlo d'Alençon, primo principe del sangue, in vece di porgere soccorso al re, si ritirò colla sua ala di cinquecento cavalieri877, e fu il primo a vituperosamente fuggire878; se non fu maliziosamente (dice il Bugati)879, come tennero alcuni, aspirando egli ad esser re, morto che fosse il re Francesco. Tagliò il ponte di legno che poco di sotto a Pavia era fabbricato a San Lanfranco, acciocché non l'inseguissero i Cesarei. Perciò molti Francesi, ivi giunti sulla speranza di passarvi sicuri all'altra sponda, dovettero avventurarsi ai gorghi del fiume e sommergervisi; poi v'erano a forza spinti dai fuggitivi, che colla fiducia stessa correvano sulle loro tracce, e vi si affogavano880. Gli Svizzeri, vedendo scoperto il loro fianco sinistro per la ritirata del duca, e credendosi a tradimento sacrificati all'odio dei Tedeschi di Frandsperg e Sith, che marciavano loro incontro, non vi fu più modo di tenerli. Diespach disperatamente si scagliò solo a farsi uccidere dai soldati di Frandsperg. Abbandonato il re a pochi, perirono intorno di lui il maresciallo di Chaumont, d'Amboise, Estore di Bourbon, il visconte di Lavedan, Francesco conte di Lambesc, fratello del duca di Lorena e del conte di Guise, ed una moltitudine di valorosi cavalieri.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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