Svegliò molta compassione.
Capitolo XXVI
Congresso in Bologna per la pace.
Incoronazione di Carlo V.
Nuovo congresso di Bologna.
Matrimonio del duca Francesco II, e sua morte, per cui cessa la linea sforzesca.
Eccoci, dopo tanti disastri, ad un'epoca apportatrice di pace alla desolata Italia, e ridente foriera di più tranquilli tempi per la nostra patria. Questa è il congresso apertosi in Bologna tra il pontefice e Carlo V. Recossi pertanto a Bologna sul finire di ottobre Clemente VII, col collegio de' cardinali, affine di maggiormente condecorare la solennità del congresso, e di assistere in seguito all'incoronazione dell'imperatore; e nel dì 5 novembre vi entrò l'imperatore Carlo V. Prese egli alloggio nel palazzo del legato, dove abitava il pontefice. Francesco II Sforza, duca di Milano (cui quest'anno medesimo era mancato il fratello Massimiliano, morto in Parigi in età di anni trentanove), da Cremona, ove soggiornava, giunse egli pure in Bologna il giorno 22 di novembre, sì mal concio di salute, che destava compassione in chi lo vedeva. Presentossi il duca all'imperatore, e modestamente restituì a Carlo V il salvo condotto che gli aveva spedito, nobilmente dichiarando che egli non cercava miglior sicurezza che l'equità di Cesare e l'innocenza sua. Fece cadere ogni colpa sul morto marchese di Pescara. Carlo V amava di rendere fausta questa solennità, e farne l'epoca della pace d'Italia. Il papa, i Veneziani lo persuadevano a ciò. Il solo Antonio de Leyva incessantemente ne sconsigliava l'imperatore.
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