Nel nuovo congresso si trattò infruttuosamente della convocazione di un generale concilio; infruttuosamente pure instò Cesare che fosse data in moglie al duca di Milano Catterina dei Medici, figlia legittima di Lorenzo il Giovane, e quindi nipote del papa, mentre Clemente VII ricusò di aderirvi, persistendo nelle pratiche già intraprese, e non ignote all'imperatore, d'imparentarsi per di lei mezzo col re di Francia, dandola in isposa al duca d'Orleans, suo secondogenito. (1533) Riuscì soltanto a conchiudere, non ostante il dissenso de' Veneziani, la proposta lega co' principi d'Italia, la qual fu pubblicata l'anno 1533, nel giorno 24 di febbraio. I principali interessati in questa lega furono, oltre l'imperatore, il sommo pontefice Clemente VII, Ferdinando re de' Romani, Francesco II Sforza duca di Milano, Alfonso d'Este duca di Ferrara, i Genovesi, i Sanesi ed i Lucchesi; come anco il duca di Savoia, il duca di Mantova, e tacitamente pure i Fiorentini. Per ciascuna delle parti fu stabilito un proporzionato contributo a mantenimento di un esercito sociale, di cui si elesse general capitano il celebre Antonio de Leyva, fissando la sua ordinaria residenza in Milano. Pochi giorni dopo la conclusione della lega, l'augusto Carlo, accompagnato dal duca Francesco Sforza, visitò Milano con grande comitiva; e dopo la dimora di quattro giorni, il 14 marzo, passò a Genova per ritornarsene nelle Spagne948. Quanto poco sicura fosse la fede nuovamente giurata dai collegati, è provato dal contegno del pontefice, principale tra essi; mentre appena fu tornato da Bologna a Roma, si determinò, senza verun riguardo all'alta sua dignità949, di portarsi a Nizza, indi in Marsiglia per conferire col re Francesco I, ed ivi conchiudere, come fece, il matrimonio di Catterina de' Medici con Enrico duca d'Orleans, secondogenito del re.
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